lunedì 6 maggio 2013

Nuove Rose





 Nell'immagine si possono vedere le piantine di rosa, protette da una reticella metallica, emergere dal terriccio con copertura di sabbia di mare. Alcune, spuntate quasi un mese fa, superano la rete ed hanno un'altezza maggiore delle ultime nate. E' importante in questo periodo non far mancare una quotidiana, leggera innaffiatura

 

 La rosa nella foto è un risultato della semina di due anni fa dotata di grandissimo profumo. La pianta somma le caratteristiche delle R. pimpinellifolia e R. eglanteria non è rifiorente ma dotata di foglioline piccole con gli apici vegetativi dotati di ghiandole aromatiche. Per il momento la coltivo in vaso in attesa della prova in terreno aperto.





8 commenti:

  1. Bello l'ibrido eglanteria, pimpinellifolia!!
    Ma il profumo è di rosa o di mela? o sono solo le foglie a profumare di mela? comunque mi piace molto ed immagino sia anche resistente alle malattie

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  2. Per qualche motivo è stato saltato un pezzo nello scritto riguardante questa rosa, ora l'ho leggermente corretto.
    La piantina ha ereditato le caratteristiche delle due rose: il fiore ha un profumo molto dolce e speziato mentre il profumo di mela si trova sul gambo del bocciolo e sui germogli giovani. Sembra rustica ma attualmente è ancora in vaso.

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  3. Buongiorno, complimenti per le sue stupende rose.
    Anni fa mi interessai di rose, ma essendo ancora un ragazzino non avevo grande esperienza e conoscenze tecniche.
    Avevo in mente di creare degli ibridi di rose "simil-antiche" utilizzando come capostipite una rosa selvatica.
    Quindi tentai l'ibridazione utilizzando come madre una R. laxa, e come padri delle ibride di Tea. Nonostante abbia abbandonato tempo addietro le ibridazioni, conservo ancora due esemplari di questi ibridi, di cui uno R. laxa x 'Allspice', che assomiglia in tutto e per tutto alla laxa, ma ha acquisito qualche caratteristica anche dal padre, come il profumo, i petali arrotondati e un colore giallo tenuissimo che sfuma nel bianco. Quest'anno mi sono deciso a riprendere gli esperimenti, ed ho tentato utilizzando questo mio ibrido sia come madre che come padre, sperando di ottenere qualcosa di interessante. Perdoni la prolissità, ma mi piacerebbe ricevere il parere di un esperto come lei. Che ne pensa? Si tratta di una strada giusta da seguire, cioè partire dal selvatico e dal moderno per ottenere un "antico"? Ovviamente parlo di qualcosa di interessante a livello amatoriale. Ho visto che anche lei usa delle specie selvatiche, con risultati eccellenti, come quello della foto qui sopra. Attendo un suo parere. Grazie e arrivederci.

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  4. Gentile sig. Coriolano credo che saprà sicuramente che quando si parla di rose selvatiche si intende le rose botaniche spontanee e che le rose antiche siano degli ibridi di queste ottenuti dalla natura e poi selezionati e coltivati dall'uomo. Penso sia meglio concentrarsi su rose come le galliche, le damascene ecc, seminandole per ottenere poi delle pianticelle da usare come genitori per i nostri esperimenti, in pratica usare rose antiche per ottenere rose appartenenti allo stesso ceppo. L'inserimento di rose rifiorenti di stirpe asiatica possono stravolgere la purezza di queste magnifiche rose. L'eventuale rifiorenza può essere attinta dalla damascena bifera o da qualche portland anche se spesso questo carattere, quello della rifiorenza, si dimostra recessivo. Non resta che insistere.

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  5. La ringrazio.
    In effetti devo dire che l'incrocio con le rose moderne lo intendevo più come mezzo per ottenere delle caratteristiche migliorative del fiore e del portamento, che per la rifiorenza, che considero una caratteristica secondaria, meno desiderabile di un fiore di bella forma o, magari, profumato o con un particolare colore.
    Diciamo per "addomesticare" il selvatico, l'obbiettivo finale sarebbe ottenere delle rose come certe di Geschwind, per esempio.
    Avevo pensato poi di usare anche delle galliche, successivamente. Quest'anno ho tentato l'ibridazione dell'ibrido di laxa di cui le parlavo prima, con una Centifolia, vedremo che ne verrà fuori.
    Ancora grazie e complimenti.

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  6. Caro Mariolano, l'incrocio tra rose moderne e botaniche è una strada dificile e lunga ,ma usata spesso dagli appassionati per i loro esperimenti...soprattutto per introdurre la resistenza alle malattie o per il portamento cespuglioso, il profumo delle foglie ,i colori autunnali ecc.
    E' una strada lunga, perchè lavorare con piante non rifiorenti costringe ad aspettare vari anni, prima di vedere il fiore e selezionare le piante migliori.
    Comunque si possono avere belle sorprese.Di solito si usa il polline delle botaniche sulle varietà moderne, perchè così è più facile addomesticare le selvatiche

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  7. Grazie per la risposta, so che prima di vedere un fiore da semi di botaniche ci vuole parecchio, l'ho sperimentato.

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  8. Certo, ma quello che vorrei sottolineare è che usando come madre una botanica si ottiene quasi sempre piantine molto simili alla madre, a volte è addirittura difficile capire se le piante sono ibride o frutto di semi non fecondati (a volte succede con le botaniche) e quindi con solo il corredo genetico della madre. Inoltre nelle botaniche pentaploidi, come la rosa canina o le alba... se si usa la rosa botanica come madre non si ottengono piante elvatiche per il 50% ma il corredo genetico delle piantine sarà tre quarti selvatico e solo un quarto rosa moderna.

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