martedì 28 gennaio 2014

Cosa ho imparato nel 2013





Ho imparato che è sempre meglio etichettare le semine, dividendo per singole piante madri o per incroci.
L’anno scorso non l’ho fatto, perché avevo solo semi OP e per pigrizia ho preferito mescolare tutto…ma poi ho fatto molta fatica a riconoscere i possibili genitori dei miei semenzali. E sapere quale rosa trasmette caratteri belli e quale no è importante e anche conoscere la genealogia dei semenzali, per poi decidere come utilizzarli.
Credevo di riuscire a riconoscerli lo stesso, ma la cosa è risultata abbastanza problematica.
Nell’ insieme comunque, sono abbastanza soddisfatto dei semenzali ottenuti, anche se parecchi avevano qualche problema di ticchiolatura. Buona è risultata invece la resistenza all’oidio. Spero che nel prossimo anno le piantine selezionate, crescendo, dimostrino di avere una maggiore resistenza, come spesso succede.

Il primo test sui semenzali di rose inglesi, almeno per quelle che coltivo, direi si è concluso positivamente.
Poi ho imparato che devo assolutamente trapiantare i semenzali appena spuntano le foglie vere, in vasi singoli, altrimenti le piante diventano troppo fitte e le ultime nate stentano.
E che bisogna sempre controllare che il fiore sia ricettivo, prima di mettere il polline (e quindi, dopo averlo preparato, è meglio coprirlo eventualmente con un sacchetto, per evitare fecondazione accidentale)

Infine ho imparato che probabilmente Accademia non è sterile come credevo (nel passato sono fallite tutte le ibridazioni e anche cinorrodi OP sono abortiti) infatti quest’anno una delle poche ibridazioni riuscite è Accademia per semenzale di Rugosa e i semi mi hanno un po’ sorpreso, non mi aspettavo che fossero piccoli come quelli di rugosa. Probabilmente Accademia è triploide e i semi ottenuti saranno in maggioranza diploidi come la rugosa.
Così quest’anno ho etichettato tutto e ho seminato, parte in casa ai primi di gennaio e altri seminati all’aperto subito dopo la raccolta.
In particolare sono curioso di vedere cosa spunterà dai semi di Accademia x Rugosa, da Alnwick Rose x Brother Cadfael e L.D. Braithwaite x Blue Moon e dai semi OP di Centifolia “common moss” e di Alba Incarnata.
Altra cosa che ho letto (e che mi piacerebbe qualcuno confermasse) è che se si incrocia rosa Glauca con il polline di una rosa diploide, si ottengono semenzali tetraploidi e quindi più facili da incrociare con le varietà moderne ht.

Nella foto i semi di Centifolia "common moss" dopo 2 mesi circa di vernalizzazione poco prima della semina

5 commenti:

  1. Nell'incrociare le rose dello stesso gruppo sono sempre presenti molti fattori che possono portare a risultati diversi da quelli sperati o a completi fallimenti, pur avendo un buon bagaglio di conoscenza e lavorando nel miglior modo possibile. Le incertezze aumentano incrociando rose specie diverse fra loro. Nel caso di voler ibridare R. glauca con un corredo cromosomico pentaploide (5x7=35) con una rosa diploide (7x2=14) sorgono sicuramente molte perplessità. La fornitrice di polline presumo dovrebbe essere una R. gigantea (2n=14), per avere più affinità con le rose definite moderne cioè HT, inglesi, floribunde ecc. I diversi valori dei patrimoni cromosomici, se non sono d'ostacolo nell'ottenere qualche rosa F1, possono però produrre sterilità nelle F2 anche nel polline. Va anche detto che le rose appartenenti al gruppo delle Caninae, riescono a riprodursi grazie al fenomeno conosciuto come "apomissia", grazie alla quale questo tipo di rose riesce a produrre altri discendenti, simili alla madre, senza la partecipazione del polline, comunque recanti semi fertili. Non ti resta che provare ma penso che per capire se l'incrocio è andato a buon fine dovrai arrivare alla semina del F3 per poter vedere se nella nuova rosa si possano riscontrare le caratteristiche della rosa diploide portatrice del polline. Di fatto, nel praticamente infinito patrimonio genetico delle rose moderne, è stata inserita anche R. canina che a volte riesce a sorprendere anche gli ibridatori più preparati,ma per quelli come noi è solo un motivo in più per provare.

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  2. Si è una cosa che lascia perplesso anche me,ma l'ho letta sul forum della RHA (Tose Hybridizer Association) lo diceva uno degli ibridatori più esperti del forum e mi pare desse questa indicazione solo per la rosa glauca e non per altre simili alla rosa canina..Evidentemente ha qualche caratteristica peculiare.Immagino anche si basi su esperienze verificate in passato e mi viene in mente ad esempio Carmenetta (ibrido tra glauca e rugosa), che, a quanto pare sembra sia tetraploide e fertile
    Io infatti stavo pensando più ad esperimenti con la rugosa...che mi pare aver sentito essere spesso un buon ponte tra specie diverse.Forse potrei fare esperimenti anche con chinensis mutabilis...vedremo, sarà divertente..certo, come dici tu, probabilmente bisognerà verificare nelle generazioni successive se c'è stato effettivamente ibridazione e selezionare i caratteri più interessanti.

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  3. Al momento sono nate una cinquantina di piante...Per prime le Rugose, poi un semenzale di Louise Odier, quindi le multiflora nane (seminate 15 giorni dopo) e finalmente anche una piantina dall'incrocio Accademia x rugosa !!! quindi i semi erano vitali... ora si tratta di vedere come saranno le piante...già si notano alcune differenze rispetto agli altri semenzali di rugosa.

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  5. Oggi ho visto che il tempo si è messo al bello e iniziano a nascere anche le piantine seminate in autunno all'aperto..quindi ho messo fuori anche quelle che erano in casa, coprendo il tutto con una rete elettro saldata di quelle da muratore, e con un telo di plastica, per sicurezza, lasciando aperto da un lato, quando c'è il sole

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